ANGELO e CATINA
Conegliano anni ’40 – Sanson Angelo e Bortolotto Caterina
Bortolotto Giovanni e Amadio Domenica
Sposati il 11 ottobre 1881 a Zoppè di San Vendemiano
Dispensati dalle canoniche pubblicazioni con decreto della Curia Vescovile di Ceneda in data 28 settembre 1881.
Si uniscono in matrimonio il 11 ottobre 1881 davanti al parroco di Zoppè Don Antonio Gava e a due testimoni: i fratelli Antonio e Pietro Mazzer.
Bortolotto Giovanni era figlio di Giovanni e di Angela Vinera.
Nato a Zoppè il 20 aprile 1839 – era da sempre domiciliato a Zoppè, cattolico praticante, celibe e di professione artigiano.
Amadio Domenica di Giuseppe e di Caterina Moretti. Nata a Stevenà di Caneva il 27 aprile del 1851 – fin dall’infanzia domiciliata a Zoppè, di religione cattolica, vedova di Antonio Fioretti.
Sanson Angelo – è nato a Orsago il 14/1/1876 e deceduto a Conegliano il 12/08/1945
Bortolotto Caterina – è nata a Zoppè di S.Vendemiano il 9/4/1882 e deceduta a Campolongo di Conegliano il 09/08/1976
Dal loro matrimonio naquero i seguenti figli:
– Caterina Pasqua nata a Zoppè il 9 aprile 1882 alle ore 10.00 Battezzata il 12 aprile 1882 dal parroco Don Antonio Gava. Padrini del battesimo: Antonia moglie di Luigi Cettolin di Zoppè Levatrice: Maria Pini di San Vendemiano.
– Angela nata a Zoppè il 19 novembre 1883 alle ore 8.00. Battezzata il 20 novembre 1883 dal parroco Don Antonio Gava. Padrini del battesimo: Augusta Furlan di San Vendemiano. Levatrice: Maria Pini di San Vendemiano.
– Maria Giuseppina nata a Zoppè il 31 luglio del 1886 alle ore 10.00. Battezzata il 4 agosto del 1886 dal parroco Don Antonio Gava. Padrini del battesimo: Rosa moglie di Paolo Dassiè di Zoppè. Levatrice: Maria Pini di San Vendemiano.
– Giuseppina Elisa nata a Zoppè il 7 aprile del 1889 alle ore 7.00. Battezzata il 7 aprile 1889 dal parroco Don Antonio Altoè. Padrini del battesimo: Bortolotto Angela di Zoppè Levatrice: Anna Battel.
– Giovanni Luigi nato a Zoppè il 13 agosto 1890 alle ore 9.00. Battezzato il 19 agosto 1890 dal parroco Don Antonio Altoè. Padrini del battesimo: Paolo Dassiè di Zoppè. Levatrice: Anna Battel.
17 gennaio 1876 – certificato di nascita originale di Sanson Angelo redatto all’atto del battesimo presso la Parrocchia di Orsago. Letteralmente si legge: “ Angelo Sanson di Giovanni fu Angelo e di Maria Breda di Pietro, nacque li 14 gennaio 1876 alle ore 12 meridiane e fu battezzato oggi dal parroco don Cipriano. Portato al sacro fonte da Giuseppe Bonaldo.
FAMIGLIA BORTOLOTTO
Altre notizie dai racconti brasiliani della nonna
La nonna ricorda che la mamma Domenica – quando si sposò con Bortolotto Giovanni – era vedova di Antonio Fioretti di Caneva.
La mamma della nonna Catina portò con sé il figlio Antonio, nato nel 1879 dal precedente matrimonio. Tony – come lo chiamava la nonna – diventava quindi il fratellastro di 3 anni più vecchio della nonna Catina.
A Tony la nonna voleva un gran bene. Per lei era come il suo fratello maggiore. Ricordava che in Brasile da bambina aveva molta paura della notte. Nel silenzio e nel buio si sentivano i tanti rumori della foresta. Per superare la paura del buio, la nonna dormiva rannicchiata sempre accanto a Tony chiamandolo spesso per nome durante la notte.
La nonna ricordava che purtroppo Tony morì molto giovane all’età di 28 anni. A quel tempo la nonna aveva 25 anni e ricordava che dal giorno della sua morte – in segno di lutto – si mise un fazzoletto nero sul capo che non tolse mai più per tutta la vita.
Quando Tony morì aveva 5 figli. Era sposato con una italiana (molto bella diceva la nonna) di origine friulana.
La nonna raccontava che la vedova si risposò poi con un ricco “Fazenderos Brasiliano” che si prese cura dei suoi 5 figli (li mandò tutti a studiare, diceva la nonna).
Conegliano anni 40 – Sanson Angelo e Bortolotto Caterina
Dal nuovo matrimonio con Giovanni Bortolotto, Domenica diede alla luce altri 5 figli:
Caterina Pasqua – nata il 9/4/1882… “ è la nostra nonna Catina”
Angela – nata il 19/11/1883 di questa sorella la nonna ne parlava spesso, diceva che – come carattere – era molto diversa da lei. Ricordava che si era sposata in Brasile e che aveva preso il vizio del fumo. Fumava il sigaro anche quando andò a trovarla dopo la nascita di suo figlio! Probabilmente Angela si era inserita pienamente nel contesto delle tradizioni del popolo Brasiliano.
Delle sorelle Maria Giuseppina e Giuseppina Elisa la nonna non ne ha mai parlato..si presume quindi che fossero nate e morte in Italia appena dopo la nascita. Non sono quindi mai presenti nei ricordi Brasiliani della nonna Catina.
Luigi nato il 13/08/1890. Per lui il destino fu tragico. Morì nel 1891 subito dopo lo sbarco nel porto di Santos in Brasile. Aveva solo 1 anno. La nonna ricordava che fu il padre Giovanni che dovette provvedere alla costruzione della piccola bara e a darle una cristiana sepoltura seppellendo il figlio su un terreno arido e selvaggio.
La vita di Angelo e Catina
Nel 1891 Bortolotto Caterina aveva 9 anni – e assieme a tanta popolazione dei nostri Paesi – anche la sua famiglia decise di emigrare in Brasile.
In Brasile la nonna Catina si sposò con Sanson Angelo e diede alla luce alle prime 6 figlie.
Nel 1913 il nonno Angelo aveva 37 anni e la nonna Catina ne aveva 31. Era in Brasile da 22 anni ed era mamma di sei figlie: Teresa di 11 anni, Angela di 9, Amabile di 7, Regina di 5, Maria di 3 e Antonietta di appena 3 mesi.
La famiglia Sanson si componeva inoltre di Antonio (f.llo di Angelo) con la moglie Fadalti Maria e i figli: Giovanni, Pietro, Angelo, Anna e Rosina. In famiglia c’era inoltre Pietro (f.llo di Angelo e Antonio) con i vecchi genitori Giobatta e Maria.
In Brasile – nel 1913 – la famiglia Sanson di componeva di 18 persone. E fu così che nell’autunno di quell’anno si decise di ritornare in Italia.
Conegliano 1915 – fratelli Sanson – a sx Antonio a dx Angelo
Brasile inizio 1900 – Bortolotto Giovanni e Amadio Domenica genitori della nonna Catina
Fu un distacco doloroso in quanto la nonna Catina lasciava in Brasile i sui genitori e i fratelli che non avrebbe mai più rivisto. Lasciava in Brasile anche i tanti ricordi del tempo trascorso in quella terra calda e fertile dove aveva duramente lavorato nelle piantagioni di caffé.
La nonna Catina – in questo lontano Paese – non aveva solo lavorato. Ricordava che dall’Italia si era portata il libro della dottrina Cristiana e – nei pochi momenti liberi – impartiva costantemente lezioni di Catechismo non solo ai figli, ma anche ai tanti bambini presenti nella Fazenda.
I fratelli Sanson Angelo, Antonio e Pietro lasciavano per sempre in Brasile le sorelle Angela, Marianna e Luisa – tutte sposate e già inserite nelle famiglie Rosolen, Sonego e Pellinzon.
La famiglia Sanson arrivò in Italia verso la fine di ottobre del 1913. Trovò casa e campagna a Campolongo di Conegliano (dove ora è sorto il Centro Commerciale Conè).
In questa abitazione la nonna Catina diede alla luce i suoi ultimi 4 figli, Domenica, Giulia, Antonio e Enrichetta.
1917 Conegliano – Ponte della Madonna dopo Caporetto
Gennaio 1918 Conegliano dopo il bombardamento
Dopo pochi anni scoppiò la 1° guerra mondiale. Il nonno Angelo e i fratelli Antonio e Pietro furono chiamati alle armi e impiegati su diversi fronti. Pietro – il più giovane dei fratelli – era un alpino e rimase ferito nelle battaglie del M.Grappa e del Pasubio.
Fu ricoverato presso l’Ospedale Militare di Fano dove purtroppo morì a causa delle gravi ferite riportate. Era il 28 novembre del 1918 e Pietro aveva 30 anni.
Conegliano 1927 – Sanson Giobatta e Breda Maria con il nipote Antonio figlio di Angelo
Nel 1951, nonna Catina con il figlio Antonio, ritornò a Campolongo. Qui visse fino al 1976. Quando morì era il 9 agosto ed aveva 94 anni.
La nonna aveva vissuto una vita intensa piena di sacrifici e di duro lavoro. Aveva conosciuto le gioie e i dolori della vita.
Conosceva la struggente nostalgia dell’emigrante. Aveva vissuto le tragedie di ben 2 guerre mondiali.
Ma aveva superato tutte queste difficoltà perché la nonna Catina era sempre animata da una grande fede Cristiana.
Di questo ne sono testimoni i 10 figli e gli oltre 40 nipoti e le tante persone che conoscendola l’hanno amata e rispettata.
1917 Conegliano – Ponte della Madonna presidiato dagli Austriaci
Anni 1940 – Saccon Mario (foto eseguita a Conegliano presso li studio fotografico G.Galifi a Conegliano)
Conegliano 1946 – trebbiatura in casa Sanson
Conegliano 1946 – mietitura in casa Sanson – Sanson Enrichetta in primo piano
Conegliano 1946 – mietitura in casa Sanson
Anni 1940 – foto della famiglia di Soldan Alfonso e Rosa con i figli: Isetta, Assunta, Giulia, Letizia, Aldo e Fausto. Per oltre 20 anni (..dagli anni 1930 sino al 1950..) le famiglie Soldan e Sanson condivisero e vissero nella stessa grande casa colonica di Via C. Battisti a Conegliano.
Viale della Zoppas
Di Mario Anton Orefice, ed. De Bastiani, Vittorio Veneto 1999
…anche la casa di Angelo e Catina è presente nei ricordi Giuseppe che fu testimone della nascita della Zoppas e delle devastazioni della 2° guerra mondiale…
Sabato 23 maggio 1970 a Conegliano era già estate. Per Giuseppe era una mattina come le altre, sveglia alle sei, il caffelatte e poi in fabbrica. Lungo la strada incrociò uno che lavorava con lui, gli veniva incontro in bicicletta e pedalava forte.
Quando gli passò accanto gridò con faccia contenta: è morto Gino, due giorni di festa. Nel ’39 aveva quattordici anni quando per la prima volta entrò nella piccola fabbrica in Viale della Zoppas 4. Allora era tutta campagna lì.
Più avanti c’era la casa dei Basso, di fronte stavano i Sanson e i Soldan, e più in là c’era la villa del Maggiore, che poi avrebbero comprato gli Zoppas per farci degli stabilimenti.
(Tony Sanson ricordava che dal calore provocato si fuse anche la parte in ferro del grande “torcio”)
Giuseppe ogni volta che tornava a casa doveva attraversare la linea ferroviaria, che spesso era presa di mira dall’aviazione americana. Una volta se la cavò per miracolo: la bomba cadde dalla parte opposta dell’albero sotto il quale si era buttato. Lo coprì di terra, ma la vita era salva.
…dalle nostre ricerche…
..durante la 2a guerra mondiale, una bomba cadde anche nella cantina di casa Sanson. Tony Sanson ricordava che il grande calore provocò la fusione della parte in ferro del “torcio”…
9 Gennaio del 1949, matrimonio di Antonio, foto della famiglia Sanson
E poi c’era la casa degli Zoppas, al numero 2, sull’angolo fra via Cesare Battisti e via Pittoni. Abitavano dove una volta c’era l’Osteria alle Crode, quella che aveva anche la balera.
Crode in dialetto vuol dire pietre, la chiamavano così perché il vicino fiume Monticano aveva molti massi che rafforzavano l’argine.
In estate su quelle pietre si andava a prendere il sole e a fare il bagno. Erano i tempi in cui l’acqua del Monticano si poteva bere.
Nel 1944 – quando c’erano gli allarmi – si scappava lungo l’argine del Monticano.
A quel tempo i tedeschi misero piede in fabbrica, venivano a gruppi di due o tre per lavori di manutenzione alle loro Jeep. Reclutarono anche diversi operai. Giuseppe fu impiegato nella loro officina con magazzino ricambi di Susegana. L’officina era allestita nel fabbricato delle cantine Collalto, era una delle più grandi che l’esercito tedesco aveva in Italia.
30 settembre 1977 – Chiesa di San Pio X a Conegliano – matrimonio di Dal Bò Eugenia – ultima foto di gruppo di tutti i f.lli Sanson “in posa e in ordine anagrafico”
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